Oggi voglio parlarvi di questo piccolo capolavoro ormai abbastanza datato: La ragazza che saltava nel tempo. Il film è del 2006 ed è stato prodotto alla MadHouse uno studio Nipponico fondato il 17 ottobre 1972. Di questo studio possiamo citare (per i più vecchi come me): Jenny la Tennista o Remi e le sue avventure per citarne alcuni oltre a tantissime altre anche molto più recenti. Uno studio che ha avuto un notevole successo per poi cadere rovinosamente e tornare qualitativamente ai fasti dal 2021. La regia del film, invece, è di Mamoru Hosoda. Non c’è da aggiungere molto è un regista estremamente visionario basti guardare gli ultimi tre film: The Boy and Beast, Mirai e Belle. Sono tutti trovabili su Netflix o Prime.
Makoto Konno è una studentessa delle superiori; un giorno inciampa nel laboratorio di scienze e per sbaglio urta un congegno che, come sarà rivelato più tardi, consente di viaggiare nel tempo. La fanciulla scoprirà cosí che se compie un salto abbastanza lungo può tornare indietro nel tempo ad un momento a scelta della sua vita. Questa scoperta gli sarà di aiuto il giorno che cadendo dalla bicicletta finirà quasi sotto ad un treno, salvandosi proprio utilizzando questo nuovo potere.

Makoto inizia quindi ad utilizzare questo potere per risolvere le piccole problematiche della sua vita, a volte anche solo per divertirsi. D’altra parte, come le fa notare la sua confidente, la zia restauratrice, scopre che ogni sua azione va ad influire sugli eventi quasi sempre in modo catastrofico e di conseguenza sarà costretta ad usare ripetutamente i suoi salti per porre rimedio ai problemi che lei stessa, pur non volendolo, ha causato.
Un giorno il suo amico Chiaki Mamiya le confida di essere innamorato di lei, Makoto torna indietro nel tempo per evitare di sentirselo dire e quindi continuare ad avere un rapporto d’amicizia con il ragazzo, finendo per costringerlo a cedere alle avance di un’altra compagna di scuola, fidanzandosi con lei e perdendolo per sempre.

Anche l’altro suo amico, Kōsuke Tsuda, finisce per innamorarsi di lei e glielo rivela: anche in questo caso, Makoto sfrutta il suo potere per fare in modo che il ragazzo si fidanzi con Kaho, una ragazza che si è presa cura della nonna di Kōsuke, quando lavorava come volontaria in una casa di ricovero per anziani. Nel frattempo, Makoto scopre un numero tatuato sul suo braccio che indica quanti salti nel tempo le sono ancora possibili…. Alla fine gliene resterà soltanto uno e dovrà decidere come usarlo correttamente per salvare le sorti di tutti.
Meglio non aggiungere altro, vi ho già spoilerato abbastanza. Vi consiglio vivamente di vedere questo film perché davvero merita. I dettagli sono ottimi e la colonna sonora rendono l’atmosfera veramente coinvolgente.

Il film ha vinto sei premi al Tokyo International Anime Fair 2007 (miglior animazione dell’anno, miglior regia, miglior storia originale, miglior sceneggiatura, miglior direzione artistica, miglior character design), ma il tempo non è stato benevolo con lui. La grafica risente del tempo e guardandolo ora si potrebbe non apprezzare fino in fondo. Un vero peccato perchè il cortometraggio è veramente molto bello.