In attesa di vedere al cinema l’ultima fatica di casa DreamWorks, è sempre bello rispolverare i vecchi capitoli di una saga. Per quei pochi che non hanno visto Kung Fu Panda è arrivato il momento di colmare la mancanza.
Uscito nel 2008 e diretto Mark Osborne e John Stevenson e prodotto dalla DreamWorks Animation è un film di animazione unico nel suo genere, perché narra le gesta del Guerriero Dragone, un antico combattente scelto dal destino per affrontare i più temibili avversari e maestri di Kung Fu dell’intera Cina…. Peccato che questa volta sia stato scelto un panda. Un’animale che nell’immaginario comune è tutt’altro che feroce, ma soprattutto non un esempio di agilità.

Il protagonista, Po, è un panda terribilmente sempre affamato e molto pigro che passa le sue giornate ad aiutare il padre Ping (un’anatra) nel suo ristorante di spaghetti (Noodles NDR) nel villaggio vicino al Tempio di Giada.

Po verrà scelto dal grande maestro Oogway un’antichissima tartaruga che ha sciolto i misteri del Kung Fu in tutta la sua grande vita. Il maestro, tuttavia lascerà questo mondo e resterà al nuovo maestro Shifu il gravoso compito di addestrare Po in vista dell’arrivo di Tai Lung un vecchio discepolo del maestro Shifu, arrestato per la sua malvagità e per aver cercato di impossessarsi della pergamena del Drago che dà un potere illimitato, potere che solo che è destinato a divenire il guerriero Dragone può ambire. L’impresa sarà ardua e le gag non mancheranno.

Insieme ai cinque cicloni: Tigre, Mantide, Scimmia, Gru e Vipera. Grandi maestri ognuno di loro esperto in uno stile di combattimento diverso, di cui il giovane Panda è un grande fan, inizierà l’addestramento per divenire il guerriero più forte di tutta la Cina. Il maestro Shifu, però, dovrà utilizzare metodi non convenzionali per tirare fuori il talento dal nostro eroe: irretendolo con il cibo.
Alla fine Po riuscirà a sconfiggere Tai Lung nell’incredulità di quest’ultimo e riporterà la pace nella valle.

In lingua originale, Po, viene doppiato da Jack Black, in Italia invece al tempo fu scelto Fabio Volo che fece rumoreggiare chi come me è molto appassionato di doppiaggio. La scelta fu azzardata ma si rivelò perfetta, perché a distanza di anni, tutti ricordano le battute e gli strampalati termini del panda. Uno fra tutti il famoso Skadoosh e diciamocelo Fabio Volo lo ha caratterizzato molto bene.
Il film è divertente, mai banale e allo stesso tempo molto motivante. Unisce la filosofia cinese del sacrificio e del dovere, ma in chiave più spensierata. I protagonisti sono ben caratterizzati ed i disegni risultano veramente ben fatti. Non a caso il nuovo capitolo esce dopo 15 anni dal primo episodio, sintomo che il franchise ha ancora molto da offrire. Cosa che non possiamo dire dei vari spin-off e serie TV usciti nel tempo.
Kung Fu Panda è uno di quei film che si guarda sempre volentieri e che nonostante il passare del tempo, riesce a difendersi proprio bene.