
La nuovissima serie animata di “Devil may Cry” è atterrata su piattaforma Netflix a partire dal 3 Aprile 2025.
Trattasi in realtà di una miniserie prodotta da Adi Shankar e animata dallo Studio Mir, già autori del film di animazione di “The Witcher – Sirens of the Deep”, composta da 8 episodi di 25-30 minuti ciascuno, molto godibili e per nulla impegnativi.
Come confermano gli ultimi trend di Netflix, che strizza sempre di più l’occhio a serie animate basate su videogiochi, anche questa serie è basata sull’omonimo successo del titolo di Capcom, ricevendo per la maggior parte recensioni positive dalla critica, anche se la trama risulta piana, facilmente intuibile e fin troppo scontata. Lotta fra bene e male, umani e demoni, armi spaziali, il mondo in pericolo e sull’orlo della distruzione, tutto suona un pò di già visto e consumato, stile il solito attacco del mostro che minaccia prima di tutto la torre di Tokio.

Quello che riesce a catturare lo sguardo dello spettatore è sicuramente il mix ben costruito di azioni adrenaliniche, combattimenti dinamici, musiche galvanizzanti e il richiamo amarcord alle serie TV e anime degli anni 2000.
Nulla di troppo impegnativo, ottimo per trascorrere un paio di serate davanti alla TV, con patatine e pop corn, quando la famiglia non è nei paraggi (e mi posso godere le mie serie in santa pace) o gli amici sono impegnati a fare altro.
Il protagonista indiscusso della storia è Dante, un giovane cacciatore di demoni, dalle straordinarie capacità di combattimento, che dovrà scontrarsi con un pazzo terrorista vestito da “Bianconiglio“, il cui intento è aprire le porte dell’Inferno, per far entrare i demoni nella dimensione degli umani (Sapiens) e prendere il controllo del mondo.
Nell’intento di contrastare i piani di conquista del pianeta da parte dei demoni, Dante che è uno spirito libero, rimane invischiato contemporaneamente anche negli obiettivi dell’agenzia segreta DarkCom, che al contrario, lavora nell’ombra per prevenire un’invasione demoniaca, schierando i migliori combattenti anti-demoni della Terra.

Al di là degli effetti particolari e combattimenti mozzafiato, la serie sorvola in maniera estremamente superficiale temi legati alla possibile coesistenza tra umani e demoni, alla xenofobia (la paura di ciò che è estraneo, diverso) e ai danni provocati dalla politica, che da mezzo di comunicazione e di diplomazia, si può trasformare in prima causa di dissidio e di razzismo, il tutto condito da riferimenti di nomi, di temi e di luoghi a metà tra religione e blasfemia (il protagonista ha un fratello che si chiama Virgil e una delle eroine della DarkCom si chiama Maria o Lady Mary se preferite la versione anglosassone)
La colonna sonora che accompagna i combattimenti è rock e coinvolgente, ed include brani come “Rollin'” dei Limp Bizkit come opening OST, “Afterlife” degli Evanescence, “Guerrilla Radio” dei Rage Against the Machine e “American Idiot” dei Green Day, per citarne solo alcune.
La visione è consigliata ad un pubblico di over 16 per le scene di violenza, che non risparmiano inutili spargimenti di sangue.
Voto 6/10
